Considerazioni del giorno 07 Gennaio 2025

La cultura monumentale รจ la memoria tangibile dell’umanitร , un dialogo silenzioso tra il passato e il presente che ci invita a riflettere sulle radici della nostra identitร . Ogni monumento racconta una storia: di conquiste, sogni e cadute, ma soprattutto di creativitร  e speranza. Preservare e valorizzare questi simboli non รจ solo un atto di rispetto per chi li ha costruiti, ma un dono alle generazioni future, affinchรฉ possano trovare ispirazione nella bellezza e nella conoscenza che essi custodiscono. Proteggere i monumenti significa onorare la memoria e costruire ponti tra epoche e culture, alimentando il senso di appartenenza a un mondo condiviso e ricco di diversitร .

๐‚๐‹๐€๐’๐’๐ˆ๐’ ๐Œ๐ˆ๐’๐„๐๐„๐๐’๐ˆ๐’ - ๐๐”๐€๐‹๐‚๐‡๐„ ๐€๐๐„๐ƒ๐ƒ๐Ž๐“๐Ž ๐„๐๐ˆ๐†๐‘๐€๐…๐ˆ๐‚๐Ž


Lontani dalle glorie delle legioni, i classiarii vivevano una realtร  dura e spesso isolata, tra l’addestramento quotidiano, la vita di bordo e le lunghe attese nei porti. Ma proprio in queste condizioni nasceva una fratellanza profonda, simile a quell
a che legava i legionari: una solidarietร  forgiata dalla condivisione di fatiche, rischi e sacrifici.
Nello studio epigrafico in cui attualmente sono immerso si evidenzia un aneddoto che ci arriva da un’iscrizione rinvenuta a Pozzuoli, in cui un classiarius della flotta di Miseno dedica una stele funeraria al suo compagno di bordo, morto giovane, chiamandolo ๐Ÿ๐ซ๐š๐ญ๐ž๐ซ ๐œ๐š๐ซ๐ข๐ฌ๐ฌ๐ข๐ฆ๐ฎ๐ฌ, “fratello carissimo”.
Non un parente di sangue, ma un fratello scelto tra le onde, con cui aveva condiviso non solo l’imbarcazione, ma la vita stessa. รˆ un gesto semplice, ma potente, che ci restituisce l’umanitร  di questi uomini spesso dimenticati: soldati del mare, legati da un vincolo piรน forte del comando, piรน saldo della paga – quello della reciproca fiducia.
Questa lastra di marmo proviene da un monumento esposto oggi al Museo Archeologico di Napoli con l'inventario MS4916A, databile al periodo tra il 95 e il 102 d.C.



Il blocco presenta un rilievo su un lato e un’iscrizione sull’altro, che fu in seguito cancellata: originariamente un decreto in onore dell’imperatore Domiziano, stabilito dalla cittadinanza di Puteoli. La dicitura “๐ˆ๐Œ๐ ๐‚๐€๐„๐’๐€๐‘๐ˆ … ๐๐”๐“๐„๐Ž๐‹๐€๐๐€” rimane ancora leggibile sotto le asportazioni
Sul lato a rilievo sono raffigurati soldati – probabilmente classiarii o, piรน in generale, membri di una flotta imperiale – animati da una composizione prospettica “in profonditร ”, tipica dell’arte romana del periodo tra Traiano e Adriano . Le figure della flotta romana, unite da un’identitร  civile e militare, scorrono in rilievo con scudi embossati e lance, restituendo movimento, distanza e coesione visiva.
La lastra era parte di una balaustra o parapetto architettonico, con fori per giunti e telai, e probabilmente completava un edificio pubblico o sacro a Pozzuoli: la doppia funzione, scultorea e epigrafica, ne evidenzia la rilevanza civico-decorativa

Commenti

Collaborazioni

  • Castel Sant'Elmo - Napoli
  • Gallerie degli Uffizi di Firenze
  • Maschio Angioino - Comune di Napoli
  • Museo di Capodimonte - Napoli
  • Museo Filangieri di Napoli
  • Parco Archeologico dei Campi Flegrei
  • Parco Archeologico di Pompei
  • Parco Archeologico di Posillipo