Considerazioni del giorno 07 Gennaio 2025

La cultura monumentale รจ la memoria tangibile dell’umanitร , un dialogo silenzioso tra il passato e il presente che ci invita a riflettere sulle radici della nostra identitร . Ogni monumento racconta una storia: di conquiste, sogni e cadute, ma soprattutto di creativitร  e speranza. Preservare e valorizzare questi simboli non รจ solo un atto di rispetto per chi li ha costruiti, ma un dono alle generazioni future, affinchรฉ possano trovare ispirazione nella bellezza e nella conoscenza che essi custodiscono. Proteggere i monumenti significa onorare la memoria e costruire ponti tra epoche e culture, alimentando il senso di appartenenza a un mondo condiviso e ricco di diversitร .

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Fin dalle prime fasi del mio studio sulla marina militare romana, mi sono imbattuto in un particolare dettaglio che ha influenzato in modo determinante la fondazione del primo gruppo italiano dedicato alla riscoperta della Classis Misenensis, da me costituito. Mi riferisco al colore venetus, una tonalitร  di azzurro che ha svolto un ruolo significativo nella caratterizzazione visiva e simbolica dei classiarii, distinguendoli chiaramente dai semplici rematori o manovali a bordo delle navi.

Le fonti che ho avuto modo di analizzare evidenziano con coerenza un dato rilevante, che ritengo meritevole di ulteriori approfondimenti. In particolare, la figura di Marco Vipsanio Agrippa si rivela centrale non solo nella fondazione ufficiale della flotta imperiale, ma anche nella strutturazione operativa della Classis di Miseno.

Svetonio riferisce che, in seguito alla decisiva vittoria navale in Sicilia contro Sesto Pompeo nel 36 a.C., l’imperatore Augusto conferรฌ ad Agrippa un vexillum caeruleum, ovvero un vessillo azzurro, come segno di distinzione e riconoscimento per il valore dimostrato in mare¹. Questo gesto assume una valenza simbolica profonda: il colore del vessillo richiama l’ambiente marittimo e diventa segno tangibile dell’associazione tra Agrippa e le vittorie navali ottenute sotto il principato.

Il colore venetus, secondo quanto attestato da Vegezio nel IV libro dell’Epitoma rei militaris, era utilizzato intenzionalmente per la mimetizzazione delle unitร  navali da esplorazione: non solo le imbarcazioni, ma anche vele, funi e abiti degli equipaggi venivano tinti di azzurro per rendersi meno visibili sia di giorno che di notte². Questo dettaglio conferma come il venetus fosse non solo un elemento estetico, ma una scelta funzionale e identitaria per i classiarii.

Alla luce di queste fonti, รจ plausibile ritenere che il vexillum conferito ad Agrippa non fosse solo una onorificenza personale, ma anche un simbolo che avrebbe ispirato l’intera iconografia della Classis Misenensis. Il vessillo azzurro, pertanto, si configura come emblema di comando, di coesione e di identitร  per la marina imperiale, incarnando il legame profondo tra il colore venetus, l’รฉlite navale romana e la supremazia di Roma sui mari.

Note
Svetonio, Vita di Augusto, 25.
Vegezio, Epitoma rei militaris, IV, 37.5–6.

Bibliografia:
Domenico Carro, "Vessillo azzurro. La strategia navale di Agrippa in tre guerre marittime e per la pace augustea", in Naval History, Societร  Italiana di Storia Militare, 2014.
Svetonio, Vita di Augusto, paragrafo 25.
Vegezio, Epitoma rei militaris, IV, 37.5-6.
 

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