Considerazioni del giorno 07 Gennaio 2025

La cultura monumentale รจ la memoria tangibile dell’umanitร , un dialogo silenzioso tra il passato e il presente che ci invita a riflettere sulle radici della nostra identitร . Ogni monumento racconta una storia: di conquiste, sogni e cadute, ma soprattutto di creativitร  e speranza. Preservare e valorizzare questi simboli non รจ solo un atto di rispetto per chi li ha costruiti, ma un dono alle generazioni future, affinchรฉ possano trovare ispirazione nella bellezza e nella conoscenza che essi custodiscono. Proteggere i monumenti significa onorare la memoria e costruire ponti tra epoche e culture, alimentando il senso di appartenenza a un mondo condiviso e ricco di diversitร .

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Nel silenzio blu delle acque che lambiscono il Castello Aragonese di Ischia, giace una delle piรน affascinanti e dimenticate ereditร  del mondo romano: Aenaria, l'antica cittร  sommersa che fu — probabilmente — il cuore commerciale e produttivo della Pithecusa romana.

Il toponimo Aenaria รจ noto giร  da Plinio il Vecchio (Nat. Hist., III, 6, 12), che cita un'isola chiamata cosรฌ per le attivitร  metallurgiche qui svolte (“...ab aeneis officinis Aenaria dicta”). Gli antichi credevano che il nome derivasse dalla presenza di forni per la lavorazione del rame (aes). Per secoli, perรฒ, Aenaria รจ rimasta leggenda: un'Atlantide campana evocata da fonti, ma senza corpo.

รˆ solo negli ultimi due decenni, grazie a esplorazioni subacquee mirate, che l'identitร  fisica di Aenaria ha cominciato a riaffiorare. Nel 2009, un’รฉquipe di archeologi subacquei coordinata dalla Soprintendenza Archeologica della Campania, ha individuato a circa 6-7 metri di profonditร , nella baia di Cartaromana, i resti ben conservati di una cittร  romana sommersa: murature in opus reticulatum, pavimenti, colonne, condotti idrici e strutture termali¹.


La datazione dei materiali — ceramiche, anfore da trasporto, frammenti vitrei — sembra collocare la fase piรน attiva del sito tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C., con segni di un abbandono repentino, probabilmente legato a un evento vulcanico o sismico².

La planimetria rivelata dai sonar ha permesso di ipotizzare la presenza di una villa maritima con impianti termali, forse destinata a usi pubblici o semi-pubblici. I forni e le scorie metallifere individuate sul fondale confermano un'intensa attivitร  artigianale. Non si esclude che Aenaria fungesse anche da emporio marittimo, nodo di scambio tra le rotte flegree, Capri e la costa campana.

Il sito conferma cosรฌ il ruolo strategico dell’Isola d’Ischia non solo in etร  greca (quando, con il nome di Pithecusa, fu la prima colonia ellenica in Occidente³), ma anche nel tessuto romano imperiale.

La "Pompei sommersa" di Ischia, come qualcuno l’ha definita con entusiasmo mediatico, non ha ancora ricevuto l’attenzione scientifica e istituzionale che merita. Solo immersioni guidate sporadiche e pannelli informativi ricordano oggi la presenza di Aenaria al grande pubblico. Eppure, la sua importanza รจ duplice: da un lato, rappresenta una rara testimonianza di urbanizzazione costiera romana sommersa; dall’altro, รจ un indicatore geologico del costante mutamento vulcanico dell’area flegrea.


Aenaria รจ un monito della potenza della natura e della fragilitร  delle cittร  umane; ma รจ anche l’opportunitร , per la Campania, di valorizzare uno dei pochi siti archeologici subacquei di epoca romana ancora intatti nel Mediterraneo occidentale.

Finchรฉ le acque continueranno a proteggerla, il compito della Storia รจ quello di farla riemergere nella coscienza collettiva.


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Collaborazioni

  • Castel Sant'Elmo - Napoli
  • Gallerie degli Uffizi di Firenze
  • Maschio Angioino - Comune di Napoli
  • Museo di Capodimonte - Napoli
  • Museo Filangieri di Napoli
  • Parco Archeologico dei Campi Flegrei
  • Parco Archeologico di Pompei
  • Parco Archeologico di Posillipo